Lentezza
Oggi vi parlo di due film molto diversi ma accomunati da un'esagerata lentezza.
Non sono un'intenditrice di cinema e non riesco mai a capire i tempi e i perché dei film.
Questa volta mi sono risposta che l'eccessiva lentezza di queste pellicole è un invito alla riflessione, è uno spazio lasciato allo spettatore per dargli modo di sviluppare i suoi pensieri, per favorire la sua immaginazione.
Lo spazio è immenso perché le parole sono poche, e anche le azioni. Mettetevi comodi e guardateli un pomeriggio per evitare di addormentarvi!
Un giorno devi andare di Giorgio Diritti è come gli altri film del regista, L'uomo che verrà e Il vento fa il suo giro, molto poetico ed intenso. Bellissime le scene nella foresta brasiliana e nelle favelas, anche se sembra tutto un po' "fuori dal tempo e dallo spazio". Il tema del film mi sembra essere la sofferenza della protagonista, che non sorride praticamente mai, affiancata dai brasiliani che sorridono praticamente sempre, nonostante tutto.
17 ragazze di Delphine e Muriel Coulin non mi è molto piaciuto. A parte le sigarette perennemente in bocca ai personaggi (l'infermiera che nell'infermeria della scuola chiede alla ragazza incinta il permesso di fumare: l'apice!) che mi infastidisco in qualsiasi film, mi è sembrato che il tema fosse trattato con eccessiva superficialità. Non si capisce veramente cosa fa scattare nelle ragazze questa voglia di restare incinte tutte contemporaneamente, superficiale è l'approfondimento della reazione delle famiglie e della scuola, dei ragazzi.
Quella che si sente forte e rumorosa è la solitudine di queste ragazze. Agghiacciante!
La Francia è sempre più simile agli Stati Uniti e l'Italia?
A chi vogliamo assomigliare?
A volte i registi cercano di rendersi interessanti a tutti i costi. Ma finiscono per annoiare.
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