LeggiAmo: aggiornamento ottobre
Ad Ottobre avete visto solo la recensione di Canne al vento di Grazia Deledda. E' stato un altro mese calmo calmo a livello di letture perché molto agitato per tutto il resto!
Ho letto anche:
La solitudine del maratoneta di Alan Sillitoe: un raccolta di racconti trascinati dal più conosciuto e apprezzato che dà il titolo. Il racconto di un giovane detenuto dei sobborghi inglesi che impara a correre in carcere, un flusso di pensieri e decisioni difficili.
Il corpo sa tutto di Banana Yoshimoto. Che mi succede? Dopo una passione folgorante per questa autrice, adesso mi annoia terribilmente. Questa raccolta di racconti non mi ha trasmesso quasi nulla. Penso mi prenderò una pausa dai suoi scritti. Ma in un prossimo post farò un commento ad una frase.
Resistere non serve a niente di Walter Siti.
Qualcuno ha letto questo libro? Se sì me lo può spiegare? Mi sono più volte chiesta se avessi seri problemi di comprensione, ma poi ho letto vari commenti che confermano la difficoltà ad intendere quello che l'autore vuole dire. Salta di palo in frasca: in una stessa frase, dividendo solo con una virgola, parla di due o tre argomenti diversi, non collegati tra loro. L'intento è regalare al lettore spaesato la paura di essere inferiore?
E poi la trama (la trama?). Forse si tratta di un parallelismo sesso/finanza?
Può essere. Ma la comprensione di questo è rimasta solo nella testa di Siti. Anche perché è nettamente, volgarmente e banalmente sbilanciato nel raccontare il sesso.
Fino a pagina 215 c'è un romanzo noioso, insopportabile, misogino.
Da quella pagina, ma solo per meno di due capitoli, sentiamo finalmente parlare di finanza, di cosa c'è dietro la finanza, dietro la politica, le banche, le multinazionali, dietro tutto. Interessante e avvilente, ma resta tutto molto fumoso, raccontato velocemente, come buttato lì, senza prove, senza documentazione, tutti i nomi sono inventati e forse anche la storia. Quindi sembra un qualcosa tipo "lancio il sasso e nascondo la mano".
Non mi è piaciuto per niente. E l'autore mi è diventato anche antipatico. Che schifo di mondo!
Qualche nota.
Ho letto anche:
La solitudine del maratoneta di Alan Sillitoe: un raccolta di racconti trascinati dal più conosciuto e apprezzato che dà il titolo. Il racconto di un giovane detenuto dei sobborghi inglesi che impara a correre in carcere, un flusso di pensieri e decisioni difficili.
Il corpo sa tutto di Banana Yoshimoto. Che mi succede? Dopo una passione folgorante per questa autrice, adesso mi annoia terribilmente. Questa raccolta di racconti non mi ha trasmesso quasi nulla. Penso mi prenderò una pausa dai suoi scritti. Ma in un prossimo post farò un commento ad una frase.
Resistere non serve a niente di Walter Siti.
Qualcuno ha letto questo libro? Se sì me lo può spiegare? Mi sono più volte chiesta se avessi seri problemi di comprensione, ma poi ho letto vari commenti che confermano la difficoltà ad intendere quello che l'autore vuole dire. Salta di palo in frasca: in una stessa frase, dividendo solo con una virgola, parla di due o tre argomenti diversi, non collegati tra loro. L'intento è regalare al lettore spaesato la paura di essere inferiore?
E poi la trama (la trama?). Forse si tratta di un parallelismo sesso/finanza?
Può essere. Ma la comprensione di questo è rimasta solo nella testa di Siti. Anche perché è nettamente, volgarmente e banalmente sbilanciato nel raccontare il sesso.
Fino a pagina 215 c'è un romanzo noioso, insopportabile, misogino.
Da quella pagina, ma solo per meno di due capitoli, sentiamo finalmente parlare di finanza, di cosa c'è dietro la finanza, dietro la politica, le banche, le multinazionali, dietro tutto. Interessante e avvilente, ma resta tutto molto fumoso, raccontato velocemente, come buttato lì, senza prove, senza documentazione, tutti i nomi sono inventati e forse anche la storia. Quindi sembra un qualcosa tipo "lancio il sasso e nascondo la mano".
Non mi è piaciuto per niente. E l'autore mi è diventato anche antipatico. Che schifo di mondo!
Qualche nota.
Quanto è difficile scrivere un bel libro! Ma in che senso "resistere non serve a niente"?
RispondiEliminaQuesto è il motivo: …Perché, tu ti sei emancipato dalla bulimia?»
Elimina«Nel senso che intendi forse no… però ho provato a resistere.»
«Resistere non serve a niente… il sangue dei vecchi non lo vuole nessuno.»