La metamorfosi della traduzione
Dopo aver letto "La metamorfosi" di Kafka mi sono buttata sui miei libri di scuola e su quelli, più recenti, di mio fratello (che mi ha regalato, sapendo la mia passione per la parola scritta).
Ho notato la profonda differenza tra due traduzioni. Il significato è lo stesso, la trama non cambia ma il sapore delle parole arriva a noi in modo sensibilmente differente.
Sapete spiegarmi se è possibile tradurre un romanzo senza stravolgerlo? Si può mantenere anche il ritmo e non solo il senso delle parole?
1. "Gregorio Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo. Riposava sulla schiena, dura come una corazza, e sollevando un poco il capo vedeva il suo ventre arcuato, bruno e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta da letto, vicina a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le gambe, numerosi e sottili da far pietà, rispetto alla sua corporatura normale, tremolavano senza tregua in un confuso luccichio dinanzi ai suoi occhi. Traduzione Rodolfo Paoli
2. "Mentre un mattino Gregor Samsa si veniva svegliando da sogni agitati, nel proprio letto egli si trovò mutato in un insetto mostruoso. Poggiava supino su di una schiena dura come una corazza e, se levava un poco il capo, vedeva convesso, bruno, diviso in nervature arcuate il suo addome, sulla cui eminenza la coperta, in punto di scivolar giù tutta quanta, riusciva a malapena a mantenersi.Le numerose gambe, pietosamente esili in confronto alla sua complessione, gli si agitavano dinanzi agli occhi in un insensato tremolio." Traduzione Franco Fortini
Anche nel prossimo brano io sento forte la differenza di stile, che potrebbe essere importante per un italiano che affronti questo racconto, potrebbe essere determinante nel farglielo apprezzare.
1. Lo sguardo di Gregorio si rivolse allora verso la finestra, e il cielo fosco (si sentivano battere le gocce di pioggia sullo zinco della finestra) lo immalinconivano completamente. Che avverrebbe se io dormissi ancora un poco e dimenticassi ogni pazzia? pensò; ma ciò era assolutamente impossibile, perché Gregorio era abituato a dormire sulla destra, ma non poteva, nelle sue attuali condizioni, mettersi in quella posizione. Traduzione Rodolfo Paoli
Sfogliando le pagine di Anobii con le varie edizioni de "La metamorfosi" ho notato che ci sono tantissime altre traduzione. Come comportarsi quando si sceglie l'edizione di un libro tradotto?2. Lo sguardo di Gregor si rivolse allora alla finestra; e il cattivo tempo -si udivano gocce di pioggia sulla lamiera del davanzale- lo immelanconì affatto."E che succederebbe se dormicchiassi ancora per un po' e dimenticassi tutte queste sciocchezze?" pensò; ma il proposito era ormai irrealizzabile perché egli aveva l'abitudine di dormire sul lato destro e nella sua presente condizione quella postura non avrebbe potuto assumerla. Traduzione di Franco Fortini
Purtroppo sono un po' di corsa, ma ecco il mio piccolo contributo: i classici hanno spesso molte traduzioni, anche perché non sono più protetti dal diritto d'autore e quindi chiunque può ripubblicarli. Fidarsi della casa editrice è una buona strategia ma non basta; spesso capita di riconoscere il nome del traduttore e fidarsi di quello; altrimenti, la cosa migliore è aprire il libro, leggere la prima pagina e vedere che effetto ti fa.
RispondiEliminaGrazie. Torna pure quando sei più tranquilla che mi spieghi anche la prima domanda, se ti va, naturalmente.
EliminaIo ho un Tom Sawyer tradotto da Gianni Celati che è bellissimo! Mark Twain fa parlare i protagonisti in un dialetto americano la cui simpatia e freschezza erano difficili da rendere. La maggior parte dei traduttori si è accontentata di tradurre in italiano corretto. Gianni Celati, invece, è riuscito a creare una parlata che non è un dialetto italiano specifico, ovviamente, ma che rende meglio lo humor di Mark Twain! Se lo trovi, leggilo, che merita! :)
RispondiEliminaAllora lo cercherò! Grazie.
EliminaWow, che differenza, non ci avevo mai pensato ed ora mi chiedo se alcuni dei libri non terminati vanno provati in un ala traduzione...... Complimenti Giannina!!!!!
RispondiEliminaMe lo sono chiesta anche io...
EliminaIn parecchio ritardo, ma eccomi!
RispondiEliminaLe prime domande in neretto sono da un milione di dollari... Un'opera non andrebbe sicuramente "stravolta" in traduzione e la sfida di un traduttore di letteratura è proprio quella di mantenere anche ciò che sta "dietro" alle parole (ritmo, sensazioni, ecc.) oltre ovviamente al senso. Purtroppo non ci sono regole o formule matematiche per questo, quindi ci possono essere traduzioni buone, cattive, mediocri. A volte, capitano addirittura traduzioni che migliorano il testo rispetto all'originale... Io ho praticamente sempre tradotto fumetti, quindi l'approccio è leggermente diverso, ma tento sempre di restituire al lettore non solo il senso, ma "l'esperienza" di lettura, fargli provare quello che proverebbe un giapponese leggendo lo stesso fumetto in originale. Non è facile, a volte è proprio impossibile, ma si cerca la soluzione migliore.
Insomma, ci sarebbe da parlarne per ore...
Però sono contenta della tua "presa di coscienza" riguardo alla silenziosa e invisibile presenza del traduttore, in realtà anche lui "co-autore" di buona parte dei libri che leggiamo.
Per quanto riguarda come orientarti nella scelta, concordo con la risposta che ti ha dato Silvia.
Grazie mille. Ammiro sempre di più il vostro lavoro che è veramente difficilissimo. Mi piace quando scrivi di far provare al lettore quello che proverebbe un giapponese leggendo lo stesso fumetto in originale!
EliminaSe ti va di dare una mano a diffondere la consapevolezza del ruolo del traduttore, d'ora in poi, quando scrivi sul blog la recensione di un libro straniero in edizione italiana, potresti anche citare il traduttore. E' una buona prassi che costa poca fatica, ma dà un messaggio importante. Che ne dici? :-)
EliminaBuone letture!
Sì, sì, certamente, l'ho già promesso a Silvia e d'ora in avanti lo farò!
EliminaGrazie mille.
ciao.