Riflessioni sul cibo

Da Hungry Planet
Diamo troppa importanza al cibo. Intorno al cibo ruota tutta la nostra vita: ogni passo della nostra vita è sancito da una "bella mangiata". Non c'è festa se non c'è cibo, non si può chiacchierare se non seduti a un tavolo, non si può far visita a qualcuno che non ti offra cibo.
Molte persone dedicano tantissimo tempo ed energia per preparare i pranzi e le cene per le loro famiglie, ed altri acquistano prodotti per cui è stato speso un sacco di tempo ed energia da qualche operaio per farglieli trovare pronti (e pesantemente imballati).
La nostra principale spesa (credo dopo le tasse) è il cibo, abbiamo sempre paura di non sapere cosa mangiare.
Provate a pensare quanto tempo in una giornata  state preparando il cibo o ci state pensando.
Tutto questo quando la natura ci offre veramente molto, quasi senza far nulla! Pensate quanto tempo libero avremmo se mangiassimo solo frutta?

Mi sono anche resa conto che praticare una vita naturale restando in città (o paese) è impossibile. Tutto quello che noi mangiamo, beviamo, indossiamo e respiriamo non è mai naturale al 100%. La nostra natura non è più la Natura. Diventare matti per mangiare in un determinato modo continuando a vivere in un ufficio, in una casa con computer sempre acceso, indossando abiti e dormendo in materassi sintetici non ha molto senso.
Mangiare cibi che fanno migliaia di km per arrivare a noi, perché fanno bene, non ha altrettanto senso.
E' tutto e il contrario di tutto.

Il cibo è vita. Il cibo è amore. Invece il cibo è benzina, gasolio, diserbanti, conservanti, sangue, sfruttamento.

da Hungry Planet
Non voglio affrontare il problema della fame del mondo perché ritengo che sarebbe risolvibile se solo lo si volesse  risolvere, ed è veramente una vergogna che dopo aver colonizzato mezzo mondo gli occidentali riescano a sedersi soddisfatti sui loro soldi che puzzano di morte!

Comunque, nei paesi poveri la gente povera mangia pochissimo e sta bene (se è loro concesso).

Questo è un post un po' divagante, scritto di getto. Ma a volte ho delle "illuminazioni" su realtà che sono davanti ai miei occhi da sempre e non vedevo...



Commenti

  1. la prima cosa che ho pensato: bene! Adesso non mi sentirò in colpa se non cucino mai e mando avanti la famiglia a latte, yogurt e pomodori (e pane con nutella ovviamente!)!Posso dire di spendere veramente poco tempo a pensare al cibo, ma per il resto hai ragione. Siamo dentro ad un meccanismo dal quale non è facile venirne fuori...e forse non vogliamo realmente venirne fuori.

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    1. Forse no perché il cibo è veramente piacevole! Ma un'ora in cucina per un minuto a mangiare...Attenta a latte, yogurt e nutella!!!!

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  2. Ciao Alche, ti dico in tutta sincerità che spero che tu continui a fare queste considerazioni, perchè sono le stesse identiche che stò facendo io da qualche tempo. Aspetto i prossimi....

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  3. bisognerebbe imparare a riflettere di piu su cio che ci circonda!

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  4. il cibo nutrimento, il cibo occasione di scambio d'amore. Eì per questo che è così importante, pensa che triste se la nostra necessità di cibo si presentasse una volta al mense, se avessimo la possibilità di fare scorta. Risparmieremmo tanto di quel tempo ma perderemmo tante occasioni di ritrovarci e di sorridere. Il post non è divagante quanto pensi, mi è piaciuto!

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    1. Io mi chiedo perché è necessario il cibo per ritrovarci e sorridere? Non si può farlo durante una passeggiata o seduti comunque ad un tavolo con nulla davanti???

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  5. Sì, è un post davvero interessante e ci sarebbe tanto da dire, anche a me capita spesso di riflettere sull'argomento cibo e dintorni e confesso che a volte non ne vengo a capo... sono convinta che la tua riflessione e le tue illuminazioni siano giuste!

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  6. La tua riflessione è tragicamente vera. Basta poco, davvero poco per vivere. Mangiamo troppo, mangiamo male, mangiamo sulle spalle delle popolazioni povere. Al mondo c'è cibo per tutti, non servono gli OGM, solo fumo negli occhi e niente altro... serve più moderazione, più equanime distribuzione delle risorse... meno egoismo, più condivisione!!!
    Unn bacio
    Francesca

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  7. Sono d'accordo su tutto tranne che sulla percentuale di spesa per il cibo che pare si attesti intorno al 15% (nel dopoguerra era il 60%). Grande cruccio di Carlo Petrini.

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    1. Ma compreso anche il cibo consumato fuori casa?
      Mmmh...è un dato che mi lascia perplessa...
      Io sono proprio incapace di spendere così poco per il cibo...

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  8. Buon giorno Alchemilla, sul bus ho ascoltato la conferenza di Marino Niola al Festival della mente "Fra bio e dio. Il cibo tra conoscenza, resistenza e penitenza" riascoltabile qui: http://portale.festivaldellamente.it/it/eventi-festival/fra-bio-e-dio-il-cibo-tra-conoscenza-resistenza-e-penitenza
    e ho pensato al tuo post. L'antropologo infatti fa considerazioni sui significati che diamo al cibo.
    Interessante anche la sua intervista a Fahrenheit sullo stesso argomento e sul suo libro "Non tutto fa brodo" riascoltabile qui: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-49292f29-36b8-4ac7-8051-bc5ca2303c9e.html
    Prima o poi ci faccio un post...
    Ciao!

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    1. Wow grazie! Quanti begli approfondimenti mi hai mandato. Adesso mi organizzo per ascoltarli perché l'argomento mi interessa molto (evidentemente...).
      Grazie.

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  9. Io non sono per le abbuffate e i pranzi che durano ore, non sono nemmeno una buona forchetta. Solitamente non vedo l'ora che si finisca di mangiare x poter fare due chiacchiere in tranquillità. Sarà per questo che a volte mi dimentico di offrire qualcosa ai miei ospiti passando anche x maleducata?

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    1. Ops! Quello capita spesso anche a me, sono così presa dalla chiacchiere che offrire qualcosa non mi viene nemmeno in mente!!!
      Però non mi offendo quando vado da qualcuno e non mi offre niente, anzi lo preferisco a quando mi offrono una lista più ricca di un bar!

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