Il green sbiadito
Sottotitolo: sempre meglio di niente...
In questi giorni sto riflettendo sul valore di tutto questo "green" che ci stanno proponendo. Improvvisamente sembra siano tutti attenti all'ambiente e piovono a catinelle prodotti eco bio green e certificazioni a non finire.
Noi poveri allocchi ci sentiamo coccolati e protetti da tutte queste attenzioni all'ambiente e continuiamo ad affidare la cura del pianeta a tutti quelli che finora l'hanno distrutto. Perché essere green è ormai molto chic e va di moda utilizzare tutta una serie di prodotti veramente molto green eco e bio ma che a me appaiono solo come fumo negli occhi, prima di tutto i nostri.
Perché usa-gettare i prodotti quando si possono lavare? Biodegradabili, certo, ma pur sempre rifiuti.
Perché riempire la casa di detersivi super eco compatibili con prodotti equo solidali e biologici che arrivano da tutto il mondo (di conseguenza, per me logica, non molto eco...) quando con due prodottini economici si pulisce tutto bene?
Perché comprare nuovi prodotti che consumano meno, invece di usare con criterio quelli in nostro possesso?
Una relativamente vecchia lavatrice inquina di più a continuare ad usarla o a gettarla per comprarne una nuova che utilizza energia (etc.etc.) per essere prodotta?
Nascono supermercati ad ogni angolo ma naturalmente sono tutti a risparmio energetico: ma per costruirli? E i prodotti che vendono sono uguali da nord a sud, da est a ovest, come possono essere a filiera corta e non inquinare anche solo con il trasporto, lo stoccaggio, l'imballaggio?
Noi italiani siamo comunque avanti mille anni rispetto ad altri Stati.
Stiamo diventando matti e ci sentiamo in colpa ogni volta che dimentichiamo a casa la borsa della spesa di stoffa e siamo costretti a comprare quella di plastica, anche se spesso per auto punirci usciamo con i prodotti in mano, nelle tasche, addosso ai nostri figli e negli Usa (mi dice my sister) per ogni spesa, anche minima, ti mettono due sacchetti di plastica!!!
E' una bella riflessione...
RispondiEliminaSono d'accordo con te, buttare tutto quello che abbiamo in casa, magari perfettamente funzionante, per sostituirlo con prodotti cosiddetti ecocompatibili è sicuramente una sciocchezza e forse non è compatibile con il nostro conto in banca!
Sostituirli quando si presenta la necessità invece non è sbagliato... dopo 20 anni il mio frigo mi ha lasciata e devo dire, bolletta alla mano, che il nuovo consuma parecchio meno!
Molto fumo negli occhi e parecchio marketing? Penso di sì, un prodotto definito "verde" ci dà l'illusione di essere più tranquilli...
Io ad esempio da qualche mese sto sperimentando l'uso di prodotti più naturali per l'igiene personale e la pulizia della casa, alcuni sono una bella scoperta, anche se, parlando con il rivenditore si discuteva del rovescio della medaglia; ad esempio del dubbio che sollevi tu circa i prodotti che arrivano da lontano, poi rimane certo il dato di fatto che niente può essere veramente "green" al 100%..
Detto questo non sono d'accordo sul fatto che possiamo sentirci a posto con la coscienza perché usiamo le sporte per la spesa, inoltre meglio non guardare ai paesi meno virtuosi di noi ma a quelli che ci possono insegnare qualcosa!
Scusa il commento fiume... a presto!
Sí sí sí, proprio una bella riflessione che mi trova molto d'accordo. NON È FACILE. Peró bisogna tentare lo stesso a trovare la via giusta, migliore, che non deve appunto significare di consumare diversamente (green etc) peró forse di meno. Il problema é che sembriamo tutti convinti che sola la crescita (economica) ci possa salvare, siamo in mezzo ad un circolo virtuoso e non siamo sicuri se vogliamo e in quale modo uscirne...
RispondiEliminaNon so se hai visto questo video commovente: http://www.youtube.com/watch?v=aqctd0pvRio
Questa è una bella gatta da pelare!
RispondiEliminaCome dici tu essere "green" fà molto chic ed è per questo che non bisogna esagerare...e che bisogna "sospettare"!!! Abbiamo il nostro cervello e facciamo bene a farci domande come quella che ti sei posta tu: come può essere green un prodotto che per arrivare in Italia ha fatto per tre volte il giro del mondo? E io mi chiedo: perchè un flacone di detersivo ecologico, fatto in plastica riciclata ce lo fanno pagare come se fosse placcato in oro? Chi deve guadagnare sul "green"? E poi: quanto vengono pagati i contadini sudamericani per raccogliere i ceci "biologici" che trovo al supermercato?
Buon senso e meno sprechi...ecco cosa deve insegnarci chi vuole davvero salvare il Pianeta! Hai visto "L'economia della felicità"? Te lo consiglio...buona giornata
No, non l'ho visto...Mi sembra imperdibile, grazie perché mi sarebbe davvero dispiaciuto non vederlo! Adesso lo cerco!
EliminaBell'argomento .... In realtà siamo molto lontani da quella che può essere considerata una società virtuosa e come ho letto in qualche altro commento non basta utilizzare la propria borsa shopping invece di quella fornita a peso d'oro dal commerciante per sentirsi green, oggi davvero molto trendy esserlo. E anche per quello che riguarda i detersivi il discorso sarebbe molto complesso. Primo perchè non diffondere in maniera capillare i detersivi alla spina, qui a Roma ad esempio ce ne sono pochi e cmq non nei pressi della mia abitazione per cui dovrei "inquinare" attraverso l'uso di mezzi di trasporto. Si rispiarmerebbe sugli imballagi e non si inquinerebbe con tutta quella plastica. E molti di essi possono essere sostituiti con altri prodotti casalinghi: l'anticalcare con dell'aceto caldo si sostiuisce in modo egregio. Mia mamma che ha 90 anni mi racconta che quando lei era giovane i piatti si lavavano utilizzando l'acqua di cottura della pasta. Ora abbiamo la lavastoviglie ma nel caso servisse ... Un discorso a parte i cibi biologici: c'è una speculazione su di essi, prezzi decisamente non giustificati ... Sono fortunata perchè nel mio quartiere ho una frutteria a chilometro zero: vende per tre giorni a settimana quello che produce, per cui abbiamo il periodo dei piselli (una settimana o forse più e poi basta se ne riparla la prossima stagione), ho da poco finito di mangiare cime di rapa e indivia, se ne riparlerà il prossimo inverno, melanzane e peperoni sono d'estate, solo un certo tipo di mele e pere, niente banane. Certo se si continua a comprare al supermercato l'uva a gennaio proveniente dal sudamerica si fanno due cose non buone: primo si inquina con il trasporto, secondo: ma siamo sicuri che l'agricoltore sudamericano abbia avuto adeguata remunerazione oppure facciamo ricco solo il signor .... ? E non metto il nome per non fare pubblicità.
RispondiEliminaGrazie cmq della tua riflessione sempre molto profonda. Scusa anche me del commento fiume. A presto
PS: però negli US dipende dagli stati, perchè quando ero in California già le buste di carta erano quelle utilizzate nei supermercati, ed in Texas quando l'ho lasciato sarebbero di lì a poco scomparse quelle di plastica. Però c'è da dire che almeno in Texas lasciano le macchine accese fuori ai negozi per non spegnere l'aria condizionata e, ahime! l'ho incominciato a vedere anche qui in Italia .... Povera nostra terra!
Concordo pienamente, ci manipolano come vogliono. Bisogna pensare con la propria testa, tanto x cominciare e poi.....boh....informarsi più a fondo.....difficile vederci chiaro. Bacio
RispondiEliminaConcordo con tutto quello che hai scritto. Purtroppo il consumismo spietato ci manipola ma se cominciamo a pensare un pò di più e a sollevare un pò di più le coscienze magari qualcosa cambierà.
RispondiEliminaIo sono una di quelle che ricicla tutto e se ho dimenticato la busta di stoffa per la spesa porto tutto a mano. La coerenza è importante.
P.s. Passa da me quando puoi perchè ho qualcosa da darti!!!
Sono d'accordo con te! Però se vogliamo vederla con ottimismo, diciamo che almeno qualcosa di buono può venire da una moda come questa. Servirà senz'altro ad aprire gli occhi a un po' di gente. Peccato che i cambiamenti di cui ci sarebbe bisogno sono molto più drastici e urgenti di questi...
RispondiEliminaSì, è vero. Sta diventando una moda.
RispondiEliminaSui sacchetti però non sono d'accordo. Anzi, trovo che sono stati sostituiti quelli più inquinanti con modelli meno impattanti ma i negozianti te li vogliono ammollare a tutti i costi. Anche se gli fai vedere che hai la borsa manca poco ci rimangono male se non ti danno il sacchetto! Non è cambiato nulla. Un po' come le auto: ora sono catalitiche, Euro 4, 5, 6, ecc. ma di lasciare l'auto a casa non se ne parla.
Mi faccio la stessa domanda anch'io. Perché la mia Opel del '79 non può circolare (ma per fortuna c'è il carpooling ;) )? Perché inquina. Di cilindrata fa 1000. Dovrei rottamarla (e quanto inquinamento produrrebbe la sua rottamazione?) e comprarne una nuova... magari un Suv (che inquina poco?) che per essere costruito ha prodotto inquinamento.
RispondiEliminaE conosco chi cambia macchina (macchinona) ogni anno! Lui può girare sempre. Anche da solo. Alla faccia del green!