Accettazione
Leggo il mio blog e penso alla mia vita di un anno fa: mi accorgo che qualcosa è cambiato. Non riesco a capire di preciso cosa sia successo ma mi rendo conto che ho perso qualcosa, non so dove, non so in che modo e non so come ritrovarlo.
Tanto di quello che scrivevo e facevo adesso non riesco più a farlo e nemmeno a provare certi sentimenti.
E' come se si fosse spento qualcosa.
C'è stato un avvenimento che mi ha colpito profondamente, forse parte tutto da lì. Si tratta di qualcosa che non mi ha toccato direttamente, è successo lontano da me, ma ha lasciato un segno.
E' possibile cambiare il proprio modo di vivere, spegnere il proprio entusiasmo, allontanare l'ottimismo per un singolo fatto? Oppure è stata la classica "goccia che ha fatto traboccare il vaso"? Perché sentita ancora una volta forte la cattiveria umana mi sono obbligata a vederla ovunque? E sono caduta nella trappola in cui ho sempre "predicato" di non cadere: offuscare il bene con il male, nasconderlo e non mostrarlo.
Durante il corso di respiro abbiamo parlato di accettazione, intesa come la famosa frase (non è dato sapere chi l'abbia effettivamente pronunciata per primo): "Che io possa trovare la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso cambiare e la saggezza per distinguere le une dalle altre."
Mi sono quindi imbattuta nella Regola Aurea della Felicità di Epitteto:
"Tra le cose che esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendono da noi. Dipendono da noi: giudizio di valore, impulso ad agire, desiderio, avversione, e in una parola, tutti quelli che sono propriamente fatti nostri. Non dipendono da noi: il corpo, i nostri possedimenti, le opinioni che gli altri hanno di noi, le cariche pubbliche e, in una parola, tutti quelli che non sono propriamente fatti nostri".
"Ricordati dunque che, se credi che le cose che sono per natura in uno stato di schiavitù siano libere e che le cose che ti sono estranee siano tue, sarai ostacolato nell'agire, ti troverai in uno stato di tristezza e di inquietudine, e rimprovererai dio e gli uomini. Se al contrario pensi che sia tuo solo ciò che è tuo, e che ciò che ti è estraneo - come in effetti è - ti sia estraneo, nessuno potrà più esercitare alcuna costrizione su di te, nessuno potrà più ostacolarti, non muoverai più rimproveri a nessuno, non accuserai più nessuno, non farai più nulla contro la tua volontà, nessuno ti danneggerà, non avrai più nemici, perché non subirai più alcun danno".
Queste sono quelle regole meravigliose, quelle parole che quando le leggi ti dici: è tutto qui, non mi serve altro per capire. Ma che, ciclicamente, dimentichi e soprattutto rimuovi dalla mente proprio quando ti servono.
E' ora di mettere una buona musica, guardare il sole che spunta tra le nuvole e dedicarsi con amore a quello che c'è da fare e accogliere con un sorriso questa giornata, questa settimana, questo autunno.
é così per tutti....ci armiamo di buoni propositi per non pensare per non soffrire....ma è così difficile a volte....un bacio
RispondiEliminacara alchemilla..sei sempre cosi' profonda...
RispondiEliminama..non credo sia cosi' facile distinguere tra fatti nostri e non
una persona sensibile soffre anche di cose non direttamente sue...
proprio ieri ho avuto uno scontro pesante con la mia titolare....
il lavoro e' un fatto mio? fino a che punto devo prendermela?
ma soprattutto ...perche' me la prendo?
mah....sono depressa...non so se piu' incazzata o depressa...
sbronziamoci...
elena
Cara Alchemilla, sei un'anima sensibile e profonda e questo tuo post mi ha fatto riflettere molto.
RispondiEliminaPenso che la vita insegni e porti con se tante esperienze.. alcune meravigliose, altre molto tristi. E' come se nel corso del nostro cammino mettessimo nella borsa che portiamo a tracolla nuvole e sassi. Le nuvole sono le emozioni dolci, i sassi sono le brutte sensazioni. La vita così spesso rischia di appesantirci. E più passa il tempo e più la situazione peggiora. Ci sono stati momenti in cui nella mia vita quei sassi hanno cominciato a pesare più delle nuvole. E'stato il momento in cui mi sono dovuta mettere più in discussione. E fa male, ed è difficile, ed è faticoso.
Anche oggi spesso mi succede di avere l'impressione di aver perso qualcosa. Ed allora guardo nella mia borsa e mi chiedo se questi sassi sono veri oppure sono solo immaginari. Faccio pulizia, ne butto alcuni dentro un fosso e vado avanti.
C'è una canzone che nel ritornello fa "Il mondo è come lo fai, dentro la testa lo sai..." Io penso che il segreto sia un pò tutto li...
Guardare avanti senza essere troppo ammaliati dai ricordi del passato e costruire giorno per giorno la propria felicità con quei pochi grandi mezzi che sia hanno a disposizione... Il sorriso e la riconoscenza...
Ti abbraccio... sperando che tu possa ritrovare presto quello che cerchi...
Mi sento molto vicina a quanto scrivi. Ti mando un abbraccio.
RispondiEliminaGrazie ragazze.
RispondiElimina@Chiara, le tue parole sono meravigliose...mi sono sentita sollevata solo a leggerle. Ho immaginato quello che tu scrivevi come se stesse accadendo realmente e mi sono sentita davvero subito meglio.
Ho anche pensato di farlo. Riempire uno zaino di sassi e poi gettarli nel fiume. Come un gesto simbolico, molto intenso. Penso che trascriverò le tue parole in un post.
@Elena - il lavoro è una brutta bestia, difficile staccarsi...non sbronzarti, dai!
Alchemilla com'è stato bello leggere questo tuo post...un vero arricchimento...mi ha dato modo di riflettere, pensare, valutare. Adoro questa frase "Che io possa trovare la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso cambiare e la saggezza per distinguere le une dalle altre."
RispondiEliminala vorrei mettere sempre in pratica, non dimenticarla mai e grazie per avermi fatto conoscere anche le altre...
Ti voglio solo dire che la cattiveria è ovunque e può capitare di imbattercisi...allora io credo fortemente che in quel momento dobbiamo accettare l'accaduto [tanto oramai è successo] e modificare la sola cosa in nostro "possesso": il momento da lì in poi.
Sta a noi gestirlo al meglio, cercando positività, sforzandosi di reagire, uscirne...un passo dopo l'altro...e tu ce la farai...sei una persona sensibile, come lo sono anche io che spesso divento una spugna e assorbo tutto....ma tempo fa mi ribellai alla cattiveria parlando in faccia alle persone in questione e allontanandomene...non sai che liberazione, che pace! A volte occorre far pulizia...delle inutilità, persone comprese...
Però noi persone sensibili diamo molto più peso alle cose rispetto agli altri...con tutti i pro e i contro del caso...
respira lentamente...e affronta col sorriso le tempeste!
un abbraccio con affettooooo =)
Sentire la cattiveria umana, come dici tu, capita a tutte le persone sensibili, quindi ... un punto a favore ...
RispondiEliminaè l'obbligarsi a vederla ovunque che non va! La cattiveria c'è, purtroppo, ma non si può arrendersi per questo, lo scoraggiamento passa, guardiamo al bello e al buono ... si cambia sì, anche se non vorremmo, ma serve a vivere tutto questo. Forza!! Ti abbraccio forte!!
Mi è servito molto scrivere questo post. Ho buttato fuori un nodo che mi bloccava da tempo e adesso mi sento già meglio, mi sento di aver scaricato un peso...speriamo che duri!
RispondiEliminaLa cattiveria, l'ignoranza, la maleducazione....ci siamo immersi! penso che ormai non serva neanche più il fatto soggettivo o scatenante per rendersi conto di questa cruda realtà. E quindi? Potrebbe bastare guardare il paesaggio o il sorriso di un bambino, o la telefonata di un'amica o una bella torta e tante tante altre cose, e dovrebbe essere così.....ma io purtroppo sono un'inguaribile pessimista; non ho purtroppo il dono del sorriso; vedo purtroppo il bicchiere sempre mezzo vuoto. Fortunatamente, a volte, miracolosamente riemerge quella piccola parte positiva, in genere addormentata e allora va meglio, fino alla prossima volta......
RispondiEliminaForse è impossibile riuscire ad essere sempre positivi ed ottimisti, l'importante è risalire quando si cade giù...
RispondiEliminatesoro il tuo post così aperto mi colpisce profondamente, in questo periodo spesso mi sono chiesta se il bene attorno esistesse davvero o me lo stessi inventando per rendere meno aspro il mio mondo ma mi sono detta che -e forse qui comprendo che sia davvero molto difficile ma necessario- noi abbiamo solo il potere di fare delle scelte su come decidiamo di affrontare le cose che ci accadono e la scelta migliore che possiamo fare è accettare le cose e proseguire con gioia. Tutto ha una spiegazione anche se noi non la vediamo. Io credo che questa sia la via giusta.Ti abbraccio forte e ricorda che ogni esperienza lascia una briciola di conoscenza nel nostro animo per affrontare quella dopo con consapevolezza maggiore.:)
RispondiEliminami viene solo in mente un vecchio detto...tra dire e il fare...fosse solo così facile, estranirsi un momento dai nostri problemi e lucidamente agire, ma il coinvolgimento annebbia la mente. Certo essee ottimisti ed avere degli interessi aiuta eccome!
RispondiEliminaun saluto
simonetta
A volte le energie e la motivazione per seguire le nostre idee subiscono battute di arresto. A volte sentiamo il bisogno di ripiegarci in noi stessi. Non è detto che questo sia negativo, anzi.
RispondiEliminaImmagino che lo sfondo dai colori malinconici sia intonato al tuo sentire.
@Kia "se il bene attorno esistesse davvero o me lo stessi inventando per rendere meno aspro il mio mondo"
RispondiEliminae spesso mi sento così.
"la scelta migliore che possiamo fare è accettare le cose e proseguire con gioia" E' proprio quello che vorrei imparare a fare.
@Artemisia, lo sfondo malinconico...già...Però parlarne mi ha fatto così bene che adesso vorrei già cambiarlo!
ma perchè io non RIESCO A CAPIRE a che fatto ti riferisci? urge telefonata, please
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