Se la casa è vuota
Ho appena terminato questo libro, l'ho letto in poche ore, sono solo 130 pagine, ma sono poche pagine che vale la pena di leggere perché sono coraggiose e un po' controcorrente.
Si tende a dire che i figli non sono traumatizzati dalla separazione dei genitori e dalla loro assenza perché assorbiti dalle loro carriere, invece questo libro riporta un altro punto di vista.
Ma anche i genitori presenti in casa possono essere assenti.
E a volte non si accorgono che i figli non sono tutti uguali ed ognuno ha bisogno di un suo modo educativo, e a volte non si accorgono che i figli cambiano, crescono e le attenzioni e le presenze necessiterebbero altrettanto di un cambiamento.
Mi ha stupito questo libro: me lo aspettavo zeppo di violenza e sesso, come si usa ormai per vendere, temevo questo registro ma ho voluto provarci perché avevo fiducia nella scrittrice, Isabella Bossi Fedrigotti.
Invece è ancora più agghiacciante perché qui c'è il quotidiano, le famiglie cosiddette normali, spesso benestanti: ci siamo noi, i nostri amici, i nostri vicini di casa.
La solitudine dei nostri figli:
come Lorenzo che ci infastidisce perché impegnativo e rumoroso e quindi lo spegniamo;
come Annalisa che critichiamo perché non è come la vorremmo, e la costringiamo a trasformarsi;
come Francesco (forse il racconto che mi ha toccato più profondamente) così perfetto, simpatico, dolce e premuroso, viene spento, annientato, distrutto senza il coraggio di eliminare la causa della sua alienazione;
come Paolina, troppo sensibile, troppo buona, troppo premurosa per dare fastidio ai genitori, troppo sola nella sua perfezione dalla quale si costringe ad uscire in modo drammatico;
come Carlo che prima perché è troppo piccolo, poi perché non c'è più tempo, poi perché la situazione è cambiata e per lui non c'è mai spazio;
come Pietro che è di troppo, perché vogliamo rifarci una vita.
Consiglio vivamente questo libro a tutti coloro che si sentono sicuri delle loro scelte, che si sentono giustificati, che si sentono sempre e comunque nel giusto. E siccome nessuno si ritroverà in questa descrizione, consiglio il libro proprio a tutti.
Se lo trovo in libreria lo comprerò oggi stesso...
RispondiEliminaUn abbraccio affettuoso
Mi piacerebbe leggerlo, ho solo paura che poi mi aumentino i sensi di colpa che già ho. Quanto vorrei passare più tempo con la mia bimba...
RispondiEliminaDenise i sensi di colpa no. Se senti il desiderio di stare di più con tua figlia inventati delle occasioni per farlo ma lascia perdere i sensi di colpa. Se sei consapevole del perché sei costretta a non vederla quanto vorresti, devi solo farle sentire quanto la ami e che vuoi stare con lei e che fai di tutto per stare con lei. Lei respira questo. Prova a leggerlo, forse ti diminuiscono i sensi di colpa!
RispondiEliminami hai convinta.... lo cercherò in libreria... sto per finire di leggere "le luci delle case degli altri" e avevo bisogno di suggerimenti per il prossimo
RispondiEliminaNon mi sento tanto sicura delle mie scelte, non sempre mi sento nel giusto e neanche ritrovo i miei figli ribelli nelle descrizioni che hai fatto. Che dici? Lo dovrei leggere comunque questo libro?
RispondiElimina@MARIABEI, prendilo in biblioteca, risparmi!
RispondiElimina@BUSSOLA, mi farai poi sapere se lo leggi.
@ARTEMISIA, dipende da quello che cerchi in un libro come questo.