Occhi di speranza
Da quanto ho aperto questo blog mi sento circondata da persone in sintonia con me, da persone che stimo e ammiro, da persone che vorrei incontrare, frequentare, conoscere, persone che inviterei volentieri a cena, persone con cui sarei felice che la mia famiglia passasse del tempo e condividesse dei momenti.
Mi ritrovo a raccontare a mio marito quello che leggo anche se mi sento un po' in imbarazzo perché proviene da un mondo "virtuale". "E' preoccupante se ti parlo di quello che leggo nei blog ?" Mi ha guardato come per confermare la mia preoccupazione, ma lui non risponde mai alle domande...mi lascia sempre il dubbio.
Forse è preoccupante per il fatto che qui, intorno a me, in carne ed ossa sono poche le persone che voglio veramente nella mia vita.
Ultimamente me ne sto un po' in disparte. Purtroppo a me non interessa parlare di malattie, sparlare degli altri e delle insegnanti, sentire le preoccupazioni e le lamentele di tutti, chiaccherare di vestiti e cene, sentire l'elenco degli inconvenienti che sono capitati a quella persona, sapere tutti i difetti di suo marito e dei suoi figli etc. etc.
Difficilmente mi trovo a parlare di un libro, di un film, di un evento culturare/ricreativo, di idee e possibilità, di fantasia o di sogni, di scelte di vita, di momenti positivi...
E allora sto diventando un orso. Sto in disparte, non cerco per forza di avvicinare qualcuno per non restare lì da sola e non mi unisco più ai vari gruppetti...La solitudine non mi preoccupa e fondamentalmente mi piace, la mia preoccupazione è il fatto di essere obbligata a frequentare qualcuno solo per non costringere le mie figlie a questa solitudine.
Oggi l'ho vista negli occhi di un ragazzo (probabilmente marocchino) che lavorava alle giostre appena arrivate nel mio paese.
L'ho vista nel suo tentativo di fare due chiacchere con chi passava di lì, in quel lampo di gioia quando gli ho chiesto l'ora, nel suo piacere di scherzare con i ragazzini che giocavano sugli autoscontri.
L'ho vista, poi, in una persona anziana che si è fermata con immensa gioia a parlare con noi, con tutta quella voglia di raccontare che hanno le persone anziane, che ti guardano quasi con la supplica di non inventarti una scusa e non aver fretta di andare.
Mi sono immaginata un mondo così. Bianchi, neri, rossi e gialli, bambini, ragazzi, adulti e anziani, insieme con il sorriso e la voglia di condividere, senza la paura, senza la diffidenza, con la semplicità di un divertimento ormai quasi antico, di un giro sulle giostre!
Anche io negli ultimi mesi sono nettamente in maggior sintonia con le amiche virtuali che con quelle reali. Di preferire nettamente il fare 2 chiacchere con il volto conosciuto, ma anima conosciuta, di cui conosco poco più di un nik, che una chiaccherata con una amica ventennale.
RispondiEliminaDi aver voglia di frequentare, approfondire, infiltrare nella mia vita queste nuove ed importanti presenze, e di lasciar molto perdere le vecchie.
Ormai è naturale, con mia figlia, parlare di questa o quella blogger chiamandola per nome come una cara vicina di casa.
Certe dinamiche stanno cambiando. Ho smesso di correr dietro a molta gente che troppe volte in passato mi ha già deluso: la mia nuova finestra su un intero mondo mi offre infinite scelte.
Tutto questo mi preoccupa anche un pò, lo confesso.
Che sarà di noi, Milla?
Condivido molto quello che dici. Trovo che il mondo dei blog non mi stia molto aiutando a superare la mia proserviale risevatezza (altrimenti detta orsaggine). Anch'io tendo a stare molto per conto mio e a privilegiare internet se ho bisogno di un confronto e di un arricchimento intellettuale, perchè non amo molto i pettegolezzi e le conversazioni su Grande Fratello e affini (argomenti molto gettonati ultimamente).
RispondiEliminaDel resto però, quelle stesse persone che conosciameo virtualmente forse non ci apparirebbero così interessanti se le frequentassimo tutti i giorni nella vita reale. Penso ciò sia dovuto al fatto che ognuno di noi mette nel proprio blog solo il meglio di sè..
No Alchemilla, non diventare un orso, ce ne sono giá abbastanza! Guarda che le persone che ti piacerebbero, CI SONO, solo che spesso sono davvero bravi a nascondersi o rendersi invisibili... oppure sono diventati orsi...
RispondiEliminaNon arrenderti e prova a guardare anche nei posti e nei momenti improbabili, o forse prova a guardare nei soliti posti, ma con "occhi diversi"... Ti assicuro, ti giuro che il mondo é pieno di persone splendide, solo che noi non siamo sempre in grado di capirlo...
un abbraccio
E' vero, sono perfettamente daccordo con Sybille. Alle volte siamo noi stessi che ci chiudiamo al mondo, che non facciamo il primo passo. Questo l'ho sperimentato sulla mia pelle. E' così.
RispondiEliminaForse quello che pensi tu lo pensa anche la persona che hai di fronte.
Dal momento che mi sono aperta, senza paura e anche senza pudore, ho scoèperto che intorno a me c'era un mondo di persone eccezionali e meravigliose.
Un abbraccio dolce Alchemilla, gabbiano solitario
Francesca
Una prima selezione penso avvenga naturalmente. Gli interessi, le esperienze, le affinità avvicinano le persone spontaneamente, senza dover cercare di costruire rapporti, nascono spontaneamente. Secondo me però è proprio dalle diversità che si trae la maggior ricchezza ... senza dover a piacere a tutti a ogni costo!
RispondiEliminaIl mondo virtuale in questo senso è estremamente comodo: tutti clicchiamo solo quello che ci interessa, il resto lo lasciamo ad altri. Ma la realtà è fatta di sguardi, sentimenti, persone ... la solitudine si tocca con mano. Non mi tufferei in uno per chiudermi a riccio nell'altro, magari coglierei il meglio da entrambi.
COINDIVIDO LE TUE RIFLESSIONI...ESATTAMENTE COSì
RispondiEliminabuona giornata
Due cose vorrei dirti. Anzi tre.
RispondiEliminaLa prima è che il 22 aprile pubblicherò la tua intervista...
La seconda è che quando non si è soddisfatti di qualcosa, a meno che non si avvicini il ciclo mensile e allora in questo caso meglio soprassedere ;-)... vuol dire che occorre cambiare direzione, magari sconvolgendo un po' le proprie abitudini e cercando qualche occasione di conoscere altra gente, cogliendo le opportunità che la vita sempre ti offre.
La terza è che questo mondo non è irreale. Anch'esso fa parte della realtà. E questa è la cosa più importante.
Mi dispiace ma non sono minimamente d'accordo con chi considera questo mondo web come qualcosa di menomato, di surrogato. Mi sorge il sospetto che qiesto qulacuno sia falso quando vi accede e anche nella vita cosiddetta reale.
Chi è se stesso lo è sempre e quando non lo è non lo è sempre. Non so se mi sono spiegata...
Io ho fatto le tue considerazioni già qualche anno fa, ma poi ho deciso di ribaltare tutto e di scombinare le mie convinzioni i miei prgiudizi, le mie posizioni a cui ero ancorata.
RispondiEliminaOggi posso dire di avere diversi scambi belli sul web come nella vita e con le persone più disparate... a volte anche così lontane dalla mia realtà, per abitudini, interessi, convinzioni politiche o religiose, ma con ognuna ho uno scambio speciale e davvero arricchente.
E' naturale che sia più facile parlare e trovarsi con chi condivide gli stessi interessi, ma in effetti quello non è detto che sia necessariamente un modo per creare legami profondi. nel senso che è una delle possibilità, ma non l'unica. D'altro canto se fai un corso di cucina con un gruppo di persone,che condividono con te la passione della cucina, potrebbe essere che il legame inizi e si esaurisca lì e alla lunga potrebbe pure essere noioso e sterile.
Quello che ho sperimentato è che i legami umani possono, se vogliamo, andare al di là delle tematiche superficiali, anche perchè nel tempo cambiano. Oggi con l'individualismo imperante, ciò che manca è proprio un dialogo "cuore a cuore" con le persone. e così mi sono trovata a decidere di aprire la mia vita e a darmi la possibilità di ascoltare e osservare davvero chi mi è intorno questo mi ha fatto andare oltre e così iniziando a parlare con la mamma del compagno di mio figlio, per esempio, che inizialmente si lamentava delle maestre e parlava dell'ultima puntata della soap opera, semplicemente ascoltandola e dandole attenzione, piano piano, gli argomenti hanno incominciato a cambiare da soli, ha incominciato a parlarmi di se stessa, delle sue difficoltà dei suoi sogni ed io mi sono ancora limitata ad ascoltarla.. e poi.. nel tempo ho incominciato a dialogare anch'io... a portarle un libro da leggere, a farle provare una ricetta a invitarla a vedere un recital... se mi fossi fermata alla superfice non avrei scoperto una persona meravigliosa.
A volte senza rendercene conto siamo noi per primi che classifichiamo gli altri decidendo chi è degno o meno della nostra compagnia.. ma è una via che porta alla chiusura e ci priva di occasioni davvero speciali e uniche :)
LA solitudine ha bisogno di un cuore accogliente che ascolti e non giudichi :)
Una radiosissima giornata
StefiB
p.s. grazie di tutte queste riflessioni che personalmente mi arricchiscono moltissimo.
E' molto bello quello che hai scritto e fa riflettere e in tante tue parole mi ci sono pure ritrovata.
RispondiEliminaComplimenti e un sorriso per te:-)
Non serve che risponda ai vostri commenti uno ad uno.
RispondiEliminaSono certa che capite che sto riflettendo su quello che scrivete e che ne faccio grande tesoro.
A volte sfogare uno (o più) disagi permette di guardarsi un poco dall'esterno e aiuta a rimettersi nella giusta direzione.
Io sostengo che la nostra diversità a volte costi un poì di solitudine, ma la solitudine vera è quella di cui parli tu.
RispondiEliminaUn caro saluto
Giulia
E' da un po' che vengo a leggerti, ogni tanto. Poi oggi ho letto l'intervista sul blog mens sana e mi sono ritrovata in tante delle tue risposte. Insomma, non potevo non lasciare un commento!
RispondiEliminaLa blogosfera ha fatto conoscere anche a me diverse persone speciali. Alcune sono diventate amiche in carne ed ossa; altre lo sono "solo" virtualmente, ma prima o poi... Una di queste persone speciali, incrociata ormai qualche anno fa, è diventata mio marito.
Bellissima la frase del mese di Terzani. Grazie!
Grazie Mugs! Adesso corro a vedere la mia intervista perché sono stata più di 30 ore senza collegarmi (wow!!!)....sono molto curiosa!!!
RispondiEliminaIeri sono andata a sedermi sulla panchina di cemento situata presso il ponte Vecchio della mia città. Sono anni che alla fine della settimana cerco la pace e la calma in quel luogo. Ma ieri era un giorno diverso dal solito: cercavo la solitudine, di raccogliermi in me stessa ed invece una coppia anziana si è seduta vicino. Io mi sono spostata per far loro spazio e mi hanno ringraziata. Poi si sono messi a parlare e discutere come usare il telefonino. Lui era troppo divertente: sembrava volesse insegnare alla moglie tutti i trucchi per usarlo al meglio e dall'alto della sua esperienza si spazientiva quando lei non afferrava al volo cosa fare. Di età fra i 65/70 anni parlavano di amici, figli, per essere precisa parlava soprattutto lui e lei paziente ascoltava ed annuiva a voce bassa. La loro confidenza gioiosa mi ha commosso, i tentativi di stare al passo con i tempi divertito. Per l'ora di cena si sono alzati, mi hanno salutato e, solo allora ho colto il dono speciale che ho ricevuto dalla loro presenza. Non mi hanno fatto sentire sola, il buonumore è tornato ascoltandoli, la stanchezza dell'anima che mi aveva fatto sedere su quella panchina per non ritornare a casa se ne è andata. A volte basta un sorriso, un saluto per riconciliarci con noi stessi. La vita continua a scorrere come l'acqua di un fiume, placida e tranquilla in una giornata estiva.
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