Più ci penso...più non decresco
Ci sto pensando continuamente e sto leggendo parecchi blog sull'argomento. Ci sono persone che fanno veramente scelte faticose per la loro coerente decrescita.
Io no.
Mi sono interrogata.
Non decresco perché mi piace troppo:
- Andare in vacanza in Alto Adige nei suoi splendidi alberghi, rinunciando solo quando le finanze non lo permettono.
- Andare in vacanza nel centro Italia nei suoi splendidi agriturismi.
- Andare in vacanza nello (quasi) stupendo mare italiano, nei suoi (quasi) splendidi appartamenti.
- E' capitato poche volte in vita mia, ma è capitato: massaggi, trattamenti, sauna, bagno turco...mi sento troppo bene!
- L'auto. Io amo guidare l'auto.
- Il cibo. Quando sono in vacanza mi piace andare in ristoranti tipici. Quando sono a casa mi piacerebbe andare in ristoranti giapponese, indiano, messicano etc.
- Libri, cd e dvd. Ok la biblioteca ma quanta soddisfazione mi dà acquistarli ? E la cancelleria ?
- La Tv. Vedo tanti film e vedo queste quattro serie, stupide quanto volete, ma mi divertono: Desperate Housewives, Brothers & Sisters, La vita segreta di una teenagers americana, Ugly Betty. Butto solo una serata/nottata per vederle ma le vedo!
- La pigrizia: mi capita di comprare prodotti surgelati o cibi pronti se vado al supermercato. Utilizzo sempre gli elettrodomestici, evitando il più possibile la fatica fisica. Fazzoletti, scottex e tovaglioli di carta.
- E poi, come già dicevo, avvenimenti "culturali".
Quindi il mio bilancio definitivo è che non sono ancora pronta per una vera decrescita. Questa è la verità.
Per chiarirmi le idee mia sorella mi ha appena regalato questo libricino "Miniguida per una vita sobria e solidale" che si trova al negozio di Commercio Equo e Solidale. Rispolvererò anche "Invito alla sobrietà felice" che avevo letto anni fa. E continuerò a leggere tutti i blog che ho nei preferiti da cui ogni tanto prendo qualche ceffone, ma di quelli che fanno bene. Leggi l'ultimo di Marta "Se niente importa...".
Ma anche due profonde riflessioni di Daniela e PianoB sulla semplicità volontaria (downshifting in english).
Secondo me, per adesso, va bene così, nel senso che non credo alla "decrescita forzata". Credo nel sentire ciò che si fa,e penso che comunque il primo passo già lo hai fatto nel prendere in considerazione e riflettere su tutte queste tematiche.
RispondiEliminaCreare una nuova tendenza nella nostra vita, di qualsiasi tipo si tratti non è cosa nè facile nè veloce e senz'altro occorre una forte motivazione.
Anch'io non riesco a rinunciare (se non economicamente costretta) a molte cose, ma ad alcune sì, ci ho rinunciato perchè ho sentito nel mio cuore il desiderio e la spinta a farlo non solo "perchè sarebbe giusto così".
Perciò penso che se continuerai a conservare il tuo spirito di ricerca verso queste tematiche il tuo cuore sentirà quando e quali scelte fare. :)
Buona domenica
StefiB
Ciao Alchemilla,
RispondiEliminail problema di cui parli è più comune di quanto pensi.. e io dopo anni (forse una vita) di "rigidità" in cui mi imponevo traguardi irraggiungibili e mete inarrivabili, con conseguenti sensi di colpa, ho capito che l'unica strada è quella della gradualità consapevole; che non posso cambiare le mie abitudini a tavolino, ma che ci riesco davvero solo quando sono scelte radicate e seriamente motivate (come per la carne, mi faceva male, e ho provato a farne a meno, senza impormi di diventare vegana in 48 ore o cose del genere..). Nessuno ci vieta di visitare l'Alto Adige (anzi!! come farei senza??), ma possiamo andarci da turisti "sostenibili" e fare del bene alle comunità locali (oltre che alla nostra salute), possiamo (anzi dobbiamo!) comprare libri, (molti editori, i più grandi quasi tutti, usano carte riciclate e sono molto attenti all'ambiente).. ecc.
L'importante è non scoraggiarci, seguire il nostro cammino (qualsiasi esso sia) e portare la nostra piccola goccia d'acqua per spegnere l'incendio.. come il colibrì! ;-)
Buona domenica cara,
Marta
P.S. quanto prima ti mando una piccola bibliografia per approfondire il discorso degli allevamenti.
Grazie per i vostri preziosi interventi. E i vostri consigli.
RispondiEliminaE' un argomento con cui trovo difficilmente persone con cui parlare ma che mi sta a cuore.
Grazie per essere passata dalle mie parti e, scopro ora, anche per avermi citata. Sai, non credo esista la "vera" decrescita: esiste solo un riflettere su cosa ci fa stare bene con noi stessi e sulle cose a cui possiamo rinunciare in cambio di altre... riflessioni che fanno giungere ognuno di noi alla conclusione giusta e vera per se stesso, non necessariamente per gli altri. Io non credo che le cose che ti piacciono elencate qui siano incompatibili con il concetto di semplicità volontaria. Tranne un paio, sono cose che piacciono anche a me e a cui di certo non rinuncio a priori (alla pigrizia rinuncerei volentieri, ma purtroppo è lei che non rinuncia a me). Anzi, il senso di lavorare meno ma nel frattempo non sprecare soldi per alcune cose superflue è proprio quello di avere poi il tempo, i risparmi e la serenità necessarie per fare ciò che veramente ci piace e ci rende felici.
RispondiEliminaPS e sì, dai, non colpevolizziamoci troppo: anche lo scottex e i surgelati ogni tanto possono renderci felici! ;-)
Purtroppo, permettimi se te lo dico, il proposito di vita, che stai rimandando perchè troppo legata alle abitudini, non dovresti definirlo DECRESCITA... in quanto in esso risiede la vera CRESCITA di una persona.
RispondiEliminaGià...mi sa che hai ragione...in entrambi i casi.
RispondiEliminaSono passata dal tuo blog, ho già trovato alcuni post da leggere!
Sta' decrescita mi sembra tanto una moda come la new age che doveva cambiare il mondo o la new economy che doveva arricchirlo.
RispondiEliminaCmq, non preoccuparti, dal punto di vista numerico/statistico, ciò che fanno le persone è indifferente, basta una legge come quella appena passata che vieta i sacchetti di plastica e siamo decresciuti tutti per forza, ammesso che la legge funzioni!
Ciao!
Ciao Alchemilla, l'argomento mi stà molto a cuore e possiamo continuare a parlarne se vuoi. Io personalmente dopo un periodo di full immersion tra libri/riviste e blog ho inziato a pensare diversamente e a fare anche qualcosa, ma sono arrivata alla conclusione (è una conclusione o un momemto?) che occorrano anche delle "condizioni" di partenza, esempio; non puoi coltivare se non hai la terra, non puoi andare in bici se abito a 1500 mt di altezza etc...non scendo nei dettagli, sarebbe troppo lungo ma, dopo alcuni anni ho veramente cambiato pensiero e atteggiamento nei confronti di alcune abitusìdini e situazioni e ho trovato giovamento, ma resto ferma su alcune cose, tipo viaggi (non vacanze), libri etc...considerati non come di lusso ma come attività di formazione. credo che comunque la sana via di mezzo possa già essere una buona soluzione. Ciao a presto, fr
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