Malattia
L'origine delle malattie è nell'uomo e non fuori di esso.
Un medico dovrebbe conoscere l'uomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna.
Paracelso
Un medico dovrebbe conoscere l'uomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna.
Paracelso
Mi trovi strettamente d'accordo. Nel mio racconto autobiografico, sul mio incontro con il 'cancro', cito proprio Paracelso.Infatti scrissi questo...Anche Paracelso era cosciente che ogni uomo ha una sua armonia interiore, infatti, quando gli presentavano un malato diceva sempre:”Se non conosco la sua armonia interiore come posso curarlo? Lasciatemi conoscere come era il Cielo al momento della sua nascita”.
RispondiEliminaOgnuno di noi é unico e speciale, é una nota di quel bellissimo Pentagramma che é l'Universo, e quando ci ricongiungeremo ad esso suoneremo una musica bellissima.
Buona giornata
by
Lilly
Parole bellissime che sembrano rendere l'uomo Attore di tutto ciò che gli accade, causando molto spesso, danni enormi.
RispondiEliminaA volte si è Oggetti della malattia : stop. Quando sento parlare di lotta contro di essa mi viene da pensare che tutti i soccombenti, tutti i malati cronici, quelli che muoiono anche dopo estenuanti battaglie, hanno commesso un errore di fondo...che, in fondo in fondo, non erano poi così armonici e quindi degni di guarire o essere guariti.
Carissima Lilly, grazie per il tuo contributo. Ho appena letto della tua malattia sul blog Mens Sana.
RispondiEliminaDove posso leggere il tuo racconto autobiografico?
Ho scritto e sto scrivendo ancora dei racconti autobiografici da ben 13 anni che non ho mai voluto pubblicare nonostante mi sia stato chiesto anche dalle assistenti sociali dell'Oncologico, perché fossi un Eco. Ma ogni donna ha un suo visssuto alle saplle diverso dalle altre. Possiamo incontrarci solo nelle esperienze in comune quali la chemio o i raggi o le altre cure che ti devastano l'anima prima ancora che il corpo. Ognuno deve compiere il suo percorso da sola. E' necessario. Deve fare la sua catarsi. Non é facile, certo soprattutto quando si é giovani o soli. Io avevo 37 anni e due bambini, uno di 8 e l'atra di 3, allora. Ma avevo un marito che era la mia roccia che é stato padre, madre per i miei figli e per me. Un uomo impagabile che adoro e che mi adora. Ora é ancora al mio fianco a combattere con me con le mie metastasi. Ma ce la farò, perché io non mollo. E non mi piango più addosso. Vivo una vita quasi normale, ma c'é qualcuno che é cieco, non cammina, é solo al mondo. Io ho una famiglia felice. E sebbene veda pochissimo, sono felice di aver allevato io i miei figli e di averli cresciuti grandi e valorosi. Con dei sani principi morali. Questo mi appaga.
RispondiEliminaScusa la lungaggine
Lilly
Non scusarti per la lungaggine, anzi. Io ti ringrazio per quello che dici. Dalle tue poesie e dai tuoi commenti che leggo mi sembri una persona molto speciale, e sono certa con una grande forza. Un esempio.
RispondiEliminaGrazie ti mando un forte abbraccio.